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Legge di Bilancio 2023: le misure per il lavoro

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Data
17 febbraio 2023
Inserito da
Studio Caggegi&Mazzeo
Categoria
Agricoltura Fiscalità Lavoro

a cura del Dott. Emanuele Caggegi

La legge di bilancio 2023 abroga il reddito e la pensione di cittadinanza dal 1° gennaio del prossimo anno, rifinanziato per quasi 9 miliardi di euro. La manovra include interventi sulla materia del lavoro e della previdenza, alcuni dei quali innovativi come quello sulle prestazioni occasionali in agricoltura.
 
Indice:
Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti
Proroga dell'esonero contributivo per assunzioni under 36
Incentivi per l'assunzione delle donne
Proroga per l'anno 2023 della decontribuzione per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40
Assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza
Modifiche al lavoro occasionale
Il nuovo lavoro occasionale in agricoltura
Rifinanziamento del fondo sociale per occupazione e formazione
Indennità per il fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio
Sostegno al reddito per i lavoratori dei call center
Proroga CIGS per cessazione di attività
Misure di sostegno al reddito per i dipendenti ex ILVA
Proroga CIGS e mobilità in deroga nelle aree di crisi industriale complessa
Lo smart working nel 2023 per i lavoratori fragili
Misure per favorire l’attività lavorativa dei detenuti


Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti

La legge di bilancio 2023 prevede un esonero contributivo in via eccezionale sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, in misura di 0,8 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile non superi l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato per la competenza del mese di dicembre del rateo di tredicesima.

Il D.L. 115/2022 ha incrementato l’esonero, per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2022, a due punti percentuali, sempre a condizione che la retribuzione imponibile non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro. La norma proroga l'esonero a tutto il 2023 e lo incrementa di un punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro, maggiorato per la competenza del mese di dicembre.


Proroga dell'esonero contributivo per assunzioni under 36

La legge di bilancio 2023 ha esteso l'esonero contributivo a favore delle nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. L'esonero è riconosciuto nella misura del 100%, per un periodo massimo di trentasei mesi, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione a tempo indeterminato incentivata non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età. Per le assunzioni effettuate nel biennio 2021-2022 l'esonero contributivo è esteso anche ai lavoratori provenienti da imprese in crisi indipendentemente dalla loro età anagrafica.


Incentivi per l'assunzione delle donne

La legge di bilancio prevede un'agevolazione contributiva pari al 100% nel limite di 8.000€ annui per le nuove assunzioni di donne lavoratrici effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ai sensi dell'articolo 4, commi 9-11 della Legge 92/2012. Tale beneficio è tuttavia condizionato all'autorizzazione della Commissione Europea.

La legge 92/2012 prevede incentivi per la assunzione di donne di qualsiasi età appartenenti ai settori ed alle professioni individuate dal decreto interministeriale e prive di impiego da almeno sei mesi. La circolare INPS 32/2021 ha chiarito che l'esonero in oggetto si configura come un'estensione dell'esonero di cui all'art. 4, cc. da 9 a 11, L. 92/2012.

Per richiedere l'esonero, le donne devono essere:
1) prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Unione europea;
2) occupate in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25%;
3) prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti;
4) disoccupate da oltre 12 mesi con almeno 50 anni di età, ovunque residenti. L'esonero consiste nella riduzione dei contributi datorili del 50% (Inps e Inail) per periodi variabili fino a diciotto mesi in base alla tipologia di assunzione.


Proroga per l'anno 2023 della decontribuzione per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40

La legge di bilancio ha esteso l'esonero contributivo per i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP) fino al 31 dicembre 2023. ICD e IAP devono dedicare almeno il 50% del proprio tempo lavorativo complessivo alle attività agricole e devono ricavarne almeno il 50% del loro reddito globale. Questo esonero è destinato ai nuovi imprenditori agricoli che non hanno compiuto quarant'anni di età alla data d'inizio della nuova attività e consiste nell'esenzione al 100% del versamento della contribuzione IVS e del contributo addizionale di cui all'art. 17, c. 1, L. 160/1975 per un periodo massimo di 24 mesi.


Assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza

La legge di bilancio 2023 prevede che i datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato i beneficiari di reddito di cittadinanza, siano esentati dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL, per un periodo massimo di 12 mesi e fino ad un importo di 8.000 euro. Tale esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Tale misura non si applica ai contratti di lavoro domestico.


Modifiche al lavoro occasionale

La norma mira ad estendere l'ambito di applicazione della disciplina dei contratti di prestazione occasionale aumentando il limite massimo di compensi corrisposti da un utilizzatore da 5.000 a 10.000 euro all'anno e consentendo l'uso di prestazioni occasionali da parte di quegli utilizzatori che hanno fino a 10 dipendenti a tempo indeterminato (precedentemente 5). La norma abroga la eccezione a favore delle aziende operanti nel settore del turismo che avevano fino a 8 lavoratori. Le nuove disposizioni si applicano anche alle attività di discoteche, sale da ballo, night-club e simili.


Il nuovo lavoro occasionale in agricoltura

(prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato)

Già la legge di bilancio del 2021 aveva introdotto un divieto generale in materia di lavoro occasionale in agricoltura. Eccetto per il biennio 2021-2022, nel quale è stata introdotta una forma di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato, tale da garantire la continuità produttiva delle aziende agricole. Per questa forma di lavoro, la prestazione non può superare 45 giornate l'anno ed è riservata a soggetti che non abbiano avuto un rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nell'ultimo triennio e a determinate categorie come disoccupati, pensionati, giovani, detenuti o soggetti in semilibertà.

Prima dell'inizio della prestazione il datore di lavoro deve acquisire un'autocertificazione e inviare una comunicazione obbligatoria al centro per l'impiego. Il compenso del lavoratore è stabilito dai contratti collettivi nazionali e provinciali stipulati dalle organizzazioni sindacali. Il compenso può godere di diverse agevolazioni come esenzione fiscale e cumulabilità con pensioni.


Rifinanziamento del fondo sociale per occupazione e formazione

La norma in questione permette la proroga di alcune misure, con relativi oneri a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, che verrà incrementato di 250 milioni di euro annui a decorrere dal 2023. In sostanza, ciò significa che gli investimenti nel campo dell'occupazione e della formazione riceveranno una spinta decisiva a partire dal 2023. Tale incremento fornirà a queste due aree maggiore sostegno ed incentivi per raggiungere i loro obiettivi.


Indennità per il fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio

Nel 2023, l'indennità onnicomprensiva pari a 30 euro per lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, è riconosciuta per un massimo di 40 giorni. Tale indennità ha lo scopo di sostituire il reddito di lavoro dipendente nel caso di sospensione dell'attività lavorativa, e comprende anche la giornata del sabato.


Sostegno al reddito per i lavoratori dei call center

La Legge di Bilancio 2023 proroga le misure di sostegno del reddito per i lavoratori dipendenti del settore dei call center, per un importo massimo di 10 milioni di euro. Queste misure di sostegno sono state introdotte con il Decreto Legislativo 148/2015, all'articolo 44, comma 7, e sono state rese operative con il Decreto Interministeriale 22763 del 12 novembre 2015. Il precedente rifinanziamento di queste misure, per l'anno 2022, era contenuto nella Legge di Bilancio 2022, all'articolo 1, comma 125. Le misure prevedono un sostegno al reddito, in deroga alla normativa vigente, per i lavoratori dipendenti del settore dei call center.


Proroga CIGS per cessazione di attività

La legge di bilancio 2023 prevede che, nel 2023, l'incremento di 60 milioni di euro per l'anno 2023 sia riconosciuto per un massimo di 8 mensilità. Il comma 327 della legge di bilancio 2023 proroga, per l'anno 2023, le misure di sostegno del reddito per i lavoratori. L'articolo 44 del Decreto Legge n. 109 del 2018 (detto Decreto Genova) ha introdotto la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dipendenti da aziende che hanno cessato o stanno per cessare l'attività produttiva, con un periodo massimo complessivo di 12 mesi e un limite di spesa di 50 milioni di euro.


Misure di sostegno al reddito per i dipendenti ex ILVA

La norma proroga a tutto il 2023 l'integrazione economica, per la parte non coperta, del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria riconosciuta, in favore dei dipendenti impiegati presso gli stabilimenti produttivi del gruppo ILVA. La norma prevede un limite di spesa fissato a 19 milioni di euro, che servirà anche a finanziare la formazione professionale dei lavoratori per la gestione delle bonifiche. Pertanto, la proroga fino al 2023 dell'integrazione economica per la parte non coperta del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria è una misura volta a incentivare le bonifiche ambientali, grazie anche alla formazione professionale dei lavoratori.


Proroga CIGS e mobilità in deroga nelle aree di crisi industriale complessa

La legge di bilancio ha stanziato 70 milioni di euro per la prosecuzione di trattamenti di integrazione salariale straordinari, nonché di mobilità in deroga, destinati ai lavoratori delle imprese presenti in aree di crisi industriali complesse. Questi trattamenti sono stati riconosciuti in deroga ai limiti generali di durata previsti dal D.Lgs. 148/2015 e dal D.L. 50/2017. L'ulteriore finanziamento mira a sostenere le imprese e i lavoratori coinvolti nella crisi industriale complessa, contribuendo a ridurre le conseguenze negative sul loro futuro.


Lo smart working nel 2023 per i lavoratori fragili

La norma proroga fino al 31 marzo 2023, la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile per i lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti da patologie o condizioni individuate dal decreto del Ministro della salute 4 febbraio 2022. Nel caso dei lavoratori dipendenti privati con almeno un figlio minore di 14 anni, la proroga non è prevista. Il D.L. 115/2002 prevedeva fino al 31 dicembre 2022 l'obbligo di lavorare in smart working per i lavoratori fragili, mentre il Decreto interministeriale 4 febbraio 2022 elenca le patologie prese in considerazione.


Misure per favorire l’attività lavorativa dei detenuti

La legge 193/2000, detta anche legge Smuraglia, aumenta di 6 milioni di euro dal 2023 l'autorizzazione di spesa per sostenere l'attività lavorativa dei detenuti. Tale legge mira a favorire il reinserimento sociale del detenuto in conformità al principio costituzionale che le pene non devono comportare trattamenti contrari al senso di umanità. Il decreto legislativo 124/2018 ha ulteriormente valorizzato tale prospettiva stabilendo che le strutture detentive favoriscano la destinazione dei detenuti al lavoro e a corsi di formazione professionale, permettendo loro di essere regolarmente retribuiti. Inoltre, la legge prevede sgravi contributivi per le cooperative sociali che assumono persone svantaggiate e detenute.

 
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