a cura del Dott. Emanuele Caggegi
Nel complesso scenario fiscale italiano, la relazione tra contribuente e commercialista riveste un ruolo di fondamentale importanza. Mentre il commercialista offre la sua expertise per districarsi tra le intricate norme tributarie, il contribuente si affida a questa figura professionale per adempiere correttamente ai propri obblighi fiscali. Tuttavia, cosa succede quando si verificano errori o negligenze da parte del commercialista? Il contribuente può essere ritenuto responsabile per tali mancanze?
Questo articolo si propone di analizzare a fondo questa delicata questione, alla luce della recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 25158 del 19 settembre 2024.
La decisione della Cassazione e le sue implicazioni
La Suprema Corte, con la suddetta ordinanza, ha ribadito un principio di fondamentale importanza: la denuncia penale a carico del commercialista infedele non esonera automaticamente il contribuente dalle proprie responsabilità nei confronti del Fisco. In altre parole, il contribuente non può considerarsi completamente esentato da colpe per il solo fatto di aver affidato la gestione dei propri adempimenti fiscali ad un professionista.
Il dovere di vigilanza del contribuente
La giurisprudenza italiana, in linea con la recente pronuncia della Cassazione, sottolinea l'importanza del "dovere di vigilanza" che grava sul contribuente. Ciò significa che il contribuente, pur avvalendosi di un professionista, ha l'obbligo di controllare, nei limiti del possibile e della ragionevolezza, l'operato del proprio commercialista. Tale controllo non deve necessariamente tradursi in una verifica capillare di ogni atto o documento, ma dovrebbe quantomeno riguardare gli aspetti essenziali della propria posizione fiscale.
Elementi da considerare per una corretta tutela
Alla luce di quanto detto, diventa cruciale per il contribuente adottare una serie di precauzioni al fine di tutelarsi da eventuali responsabilità derivanti da errori del commercialista.
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Scelta Accurata del Professionista: La scelta del commercialista deve essere oculata e basata su criteri di professionalità, esperienza e affidabilità.
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Mantenere un Dialogo Costante: È fondamentale instaurare con il proprio commercialista un rapporto basato sulla comunicazione costante e trasparente, richiedendo chiarimenti su ogni dubbio o perplessità.
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Controllare Periodicamente la Propria Posizione Fiscale: Effettuare verifiche periodiche sulla propria situazione fiscale, anche attraverso l'accesso ai servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, può aiutare a individuare tempestivamente eventuali anomalie.
Conclusioni
In conclusione, la responsabilità per gli errori del commercialista è un tema complesso e delicato. Se da un lato è innegabile che il contribuente non possa sostituirsi al professionista nella gestione della propria sfera fiscale, dall'altro lato la giurisprudenza italiana ribadisce l'importanza di un ruolo attivo e responsabile anche da parte del contribuente stesso. La chiave per tutelarsi risiede in una scelta consapevole del professionista a cui affidarsi, in un dialogo costante e in un'attenta attività di controllo.
Tutto chiaro fin qui?
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